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GLOSSARIO

 

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ARABESCO

Motivo decorativo tipico dell'arte islamica composto da motivi geometrici caratterizzati da fitti intrecci sinuosi e spesso simmetrici.

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ASOLA

Foro praticato sulla bindella per l'inserimento del tenone; talvolta l'asola è protetta da una lamina metallica.

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ASSI

Le assi sono di legno e solo dalla fine del secolo XV, con l'avvento della stampa e quindi con l'esigenza di un libro più piccolo e leggero, furono eseguite in cartone e presero il nome di quadranti.

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BINDELLA

Striscia di cuoio, pelle allumata o nastri di stoffa (seta, cotone o velluto), di vario colore, fissata con chiodi al piatto anteriore o al posteriore e agganciata all'altro o mediante un puntale metallico foggiato appositamente per inserirsi nell'apposito foro del tenone o mediante graffa e contrograffa. In numero variabile da una a quattro, le bindelle serrano sempre il taglio davanti ed eventualmente anche quelli di testa e piede. Permettono, una volta agganciate, di tenere chiuso il libro ed evitano che il blocco dei fogli possa incurvarsi e imbarcarsi per l'umidità, oppure riempirsi di polvere. Poche bindelle sono rimaste integre fino a oggi: ne restano brandelli o più spesso solo tracce.

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CAPITELLO

Rinforzo cucito alle due estremità del dorso e fermato alle assi o al supporto della copertura dei piatti. Il filo della cucitura può essere avvolto intorno a un ripieno (anima) più o meno spesso, singolo o doppio, senza o con nodi di vario tipo e variamente disposti, o a treccia piatta. Nel XIX secolo può presentarsi come una sottile striscia di carta o di stoffa incollata, meramente ornamentale (finti capitelli).

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CARTE DI GUARDIA

O sguardie o guardie. Fogli che precedono la prima e seguono l'ultima carta del libro. Quelli incollati sul contropiatto sono detti controguardie, gli altri semplicemente carte di guardia. Le guardie sono generalmente costituite da un solo bifolio ma possono essere in numero maggiore nelle legature di lusso, di grande formato, ecc. Fino alla fine del secolo XVI le guardie erano bianche. Dal XVII secolo si cominciarono a usare in carta decorata: inizialmente solo la controguardia, per nascondere le ribattiture e le operazioni di fissatura dei nervi, poi anche la carta di guardia.

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CARTIGLIO

Elemento decorativo, motto o nome proprio racchiuso entro l'immagine di un rotolo cartaceo.

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CASELLA

O riquadro - Spazio del dorso tra nervo e nervo. Il numero delle caselle varia secondo il numero dei nervi generalmente da 3 a 8, secondo il formato del volume, il tipo della cucitura e le mode. Tradizionalmente il titolo è posto nella seconda casella dalla testa. Le caselle possono essere più o meno decorate o incorniciate, a secco o in oro. Le caselle presentano in genere tra loro un'analoga superficie, a eccezione della casella di piede che già in molte legature del secolo XVI viene lasciato più grande per conferire maggiore snellezza alla decorazione. Questa caratteristica si generalizza nei secoli successivi e dalla seconda metà del secolo XVIII nello spazio più ampio di questa casella si inizia a imprimere, specie nelle legature di lusso, il nome del legatore o l'anno di edizione del libro.

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CATENELLA

Serie di punti di cucitura.

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CERNIERA

O gioco o snodo - 1. Gioco di congiunzione tra piatto e dorso della legatura. In questo senso il termine può essere usato, nella descrizione di una legatura, al posto di morso. - 2. Striscia sottile di cuoio o tela applicata a cavallo tra morso e contropiatto; serve sia da rinforzo sia come scelta estetica.

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CONTROGRAFFA

Elemento metallico di chiusura di un volume opportunamente sagomato, posto solitamente sui piatti, adatto a bloccare la graffa; termina con il riccio, cioè un dispositivo di aggancio presente anche sulla graffa e rappresentato da una incurvatura "a ricciolo" del metallo.

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CONTROGUARDIA

O risguardo o risguardia - Foglio di carta, di pergamena, di tessuto o di pelle, incollato nella parte interna del piatto (contropiatto) per nascondere le ribattiture e le operazioni di fissaggio dei nervi. Come per i piatti, ne abbiamo, una anteriore e una posteriore. Sono bianche fino alla fine del XVI secolo; nel primo quarto del XVII secolo si cominciano a munire le legature più pregiate di controguardie in carta decorata, poi, risultando sgradevole l'eccessivo contrasto con la carta di guardia seguente, bianca, si passa all'esecuzione in carta decorata di ambedue le guardie (controguardia e carta di guardia).

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CONTROPIATTO

Lato interno del piatto della legatura sul quale si incollano le ribattiture del materiale di copertura e che viene foderato dalla controguardia.

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COPERTA

Rivestimento del dorso e dei due piatti della legatura: in cuoio, pelle allumata, pelle scamosciata, stoffa o pergamena; quando le assi sono lasciate parzialmente scoperte, ed è rivestito solo il dorso, si dicono "nude".

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CUCITURA

La cucitura può essere eseguita su supporti chiamati nervi, singoli o doppi, in corda, pelle allumata o cuoio; in questo caso ogni fascicolo è cucito ai nervi ed è collegato al successivo dal filo di cucitura tramite le catenelle di testa e di piede. La cucitura su catenella, tipica delle cuciture orientali, è priva del supporto dei nervi.

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CUFFIA

Parte del dorso corrispondente all'unghiatura di testa e di piede, la quale, non avendo lo spessore delle assi, è sostenuta dal capitello su cui si ripiega leggermente come una cuffia. Si hanno pertanto due cuffie: quella di testa e quella di piede.

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CUOIO

Pelle conciata con sostanze vegetali, ricche di tannini, che attraverso un lungo processo permettono di rendere la pelle animale impermeabile all'acqua e resistente all'azione degradante dei batteri.

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DORATURA

Applicazione di vernice dorata (a freddo, con pennellino) o di lamina d'oro (a caldo, con ferro).

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DORSO

Nella legatura è la parte che copre la cucitura e unisce i due piatti, opposta al taglio davanti del libro. Si può presentare con nervi oppure liscio.

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FASCICOLO

Insieme di bifogli inseriti uno dentro l'altro e cuciti; può essere costituito anche da un singolo bifoglio.

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FERMAGLIO

Specie di gancio o similare, avente la funzione di tenere chiuso e compatto un volume, per evitare imbarcamenti. Di varia forma o foggia, solitamente metallico, è anche un motivo ornamentale della legatura oltre che di protezione e riparo da polvere o altri agenti inquinanti. Nell'accezione più ampia indica l'insieme degli elementi che concorrono alla chiusura del volume; è quindi costituito da una bindella e da una graffa e contro graffa o da un puntale e da un tenone, o dai lacci. Il numero dei fermagli varia da volume a volume, possono essere collocati sia in corrispondenza del taglio anteriore (solitamente 2), che del taglio di testa (solitamente 1), che di quello di piede (solitamente 1). In presenza di legature con fermagli, è bene fornire il volume di un contenitore per evitare l'attrito di questi con lo scaffale e con gli altri volumi.

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FERRI

Punzoni, detti ferri, filetti, rotelle e placchette, secondo la forma e la dimensione del punzone. I punzoni in origine di legno o avorio, di varie dimensioni, venivano utilizzati per imprimere le decorazioni sulle coperte. I filetti erano utilizzati per squadrare le superfici dei piatti; i ferri e le rotelle per decorarle con motivi fitomorfi, geometrici o figurati; le placchette, così chiamate perché ottenute da ferri di dimensioni piuttosto grandi, spesso con una sola impressione potevano decorare tutta la superficie di un piatto e talora erano impresse con un torchio, come nelle xilografie. I termini ferri, filetto, rotella e placchetta indicano per estensione anche l'impronta lasciata dal punzone sulla superficie della coperta. Il fondo dei ferri può essere pieno (se imprime e schiaccia tutta la superficie interessata dalla forma del ferro), vuoto (se la superficie interessata dalla forma del ferro è schiacciata solo dal contorno del disegno), a grata (se il fondo riproduce un reticolo di piccoli filetti), azzurrato (se il fondo è tratteggiato da una filettatura obliqua che in araldica simboleggia il colore azzurro) e misto (se sono presenti contemporaneamente più effetti sopra descritti).

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FILETTI

Vedi FERRI.

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FORNIMENTI

Attezzature metalliche con fini pratici (protezione, sicurezza, ecc.) ed estetici che talora recavano incisi motivi decorativi, simboli, stemmi e/o motti. Le borchie e le placchette , di varie fogge e dimensioni, proteggevano le assi e/o il materiale della coperta; i cantonali , in numero di 2 o 4, proteggevano gli angoli delle assi; la catena serviva per tenere i volumi legati ai leggii ed evitare furti.

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GIOCO

Vedi CERNIERA.

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GRAFFA

Elemento metallico curvo; è posto all'estremità della bindella e si aggancia alla contrograffa posta sul bordo del piatto.

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GRECAGGIO

Tecnica utilizzata nella legatura bizantina al fine di ottenere il dorso liscio. Per eseguire la cucitura a catenella si praticavano intaccature al centro di ogni fascicolo dove passa il filo della cucitura.

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GUARDIE

Vedi CARTE DI GUARDIA.

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IMPRESSIONI

Sono i disegni ottenuti premendo ferri, filetti, rotelle e placchette sul cuoio della coperta e possono essere eseguiti:
- a secco, quando col ferro caldo si imprime sul cuoio inumidito
- a oro, quando il ferro caldo è impresso su una sottile lamina d'oro
- a colore, quando sulle impressioni eseguite a secco si passa un po' di colore (rosso, verde, bianco) con un pennellino.

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INTAGLIO

Motivo decorativo ottenuto ritagliando parti del materiale della coperta e inserendo per contrasto materiali diversi o di vari colori: cuoio di più colori, cuoio e stoffa, ecc.

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LABBRO

Estremità esterna dei piatti, che ha lo spessore del supporto. Può essere decorato anche in oro.

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LACCI

Fermagli costituiti da sottili strisce di cuoio, pelle allumata, stoffa, incollati e/o incartonati ai piatti.

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MANDORLA

Motivo ornamentale molto diffuso nell'arte medievale. La figura a forma di mandorla nasce dalla sovrapposizione di due cerchi uguali, in cui la circonferenza dell'uno passa nel centro dell'altro; è simbolo di vita e di rinascita e rappresenta l'intersezione tra il mondo terreno e quello celeste, il punto d'incontro tra due mondi.

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MAROCCHINO

Pelle di capra conciata con sommacco, un arbusto sempreverde che può raggiungere altezze fino a 3 metri e con foglie dal bordo seghettato, lunghe 10-20 centimetri. I tannini impiegati in tintoria e nel processo di concia delle pelli si estraggono dalla corteccia e dalle foglie della pianta.

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MORSO

O cerniera - Linea di congiunzione tra il piatto e il dorso, ovvero lo spigolo che si forma a destra e a sinistra del dorso, destinato a compensare lo spessore dei piatti della coperta.

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NERVATURA

Rilievo orizzontale sul dorso del volume, determinato dai nervi. Le nervature delimitano le caselle.

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NERVO

Striscia animale o vegetale attorno a cui si attorcigliano i fili di cucitura; fissato ai piatti, ne assicura l'unione con il corpo del libro.

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PELLE ALLUMATA

Pelle trattata con allume, è un procedimento che produce pelle poco resistente all'acqua, per questo è considerata una pseudo concia.

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PELLE SCAMOSCIATA

Si otteneva in due modi: 1- Il più diffuso era quello di sfiorare la pelle allumata in modo da conferirle un aspetto opaco, spugnoso e vellutato. 2 - L'altro sistema, antichissimo, era una concia a base di oli di animali marini.

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PERGAMENA

Pelle di animale (capra, pecora, vitello, ecc.) non conciata, opportunamente depilata e fatta asciugare sotto tensione.

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PIATTO

Supporto rigido della legatura. Dal XV secolo il legno verrà sostituito sempre più dal cartone, che dal XVI secolo in poi diventerà il materiale di uso più comune. I due piatti sono uniti dal dorso e prendono il nome di piatto anteriore e posteriore. Il rivestimento esteriore di questi elementi costituisce la coperta.

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PIEDE

Parte inferiore del libro.

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PLACCHETTA

Il termine placchetta indica: 1- nella descrizione dell'impianto decorativo, con una metonimia, l'impronta lasciata da un punzone di grosse dimensioni sul cuoio della coperta; 2 - nella descrizione delle attezzature metalliche talora presenti sui piatti, una lamina metallica di varie fogge e dimensioni, con funzione di protezione ed ornamento, spesso arricchita con incisioni di motivi decorativi, simboli, stemmi e/o motti.

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PUNTALE

Estremità della bindella, generalmente metallico, foggiato per inserirsi nell'apposito foro del tenone.

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QUADRANTI

Vedi ASSI.

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RIBALTA

Porzione della coperta che sporge da uno dei due piatti, lungo il taglio anteriore, prolungandosi per una lunghezza variabile fino a metà della larghezza del volume, in modo che il taglio davanti risulti completamente coperto e protetto. La ribalta in genere è fermata al centro piatto con lacci o fibbie, la legatura prende il nome di legatura a ribalta (è chiamata anche a busta). Di origine antichissima, questa tecnica era già in uso nelle legature di codici islamici e copti. Generalmente con questa tecnica sono realizzate legature d'archivio in pergamena, più raramente in cuoio.

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RIBATTITURA

O rimbocco. Lembo del rivestimento dei piatti della legatura ripiegato verso l'interno del volume e incollato sui contro piatti. Le ribattiture, essendo state al riparo della luce, consentono a volte di valutare il colore originario della coperta.

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RIMBOCCO

Vedi RIBATTITURA.

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RIQUADRO

Vedi CASELLA.

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RISGUARDO (o RISGUARDIA)

Vedi CONTROGUARDIA.

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ROSONE

Elemento decorativo di forma circolare.

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ROTELLA

Strumento formato da una ruota di metallo (fornita di un'impugnatura di legno) che reca inciso tutt'intorno il motivo da imprimere.

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SEGNACOLO

Listarella di pelle o di tessuto fissata al capitello di testa e infilato tra le pagine, oppure serie di piccoli riquadri di pergamena incollati lungo il margine esterno delle carte.

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SGUARDIE

Vedi CARTE DI GUARDIA.

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SNODO

Vedi CERNIERA.

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TAGLIO

È costituito dai tre lati del corpo del libro non fissati dalla legatura: il lato superiore è detto taglio di testa, quello opposto al dorso taglio anteriore, quello inferiore taglio di piede. È colorato se tinteggiato in un'unica tinta; è dipinto se decorato col pennello, in genere con motivi figurativi, a uno o più colori; è dorato se vi è applicata la vernice o una lamina d'oro; è goffrato se inciso a caldo con effetto a rilievo; è inciso o cesellato se intagliato a freddo; è marmorizzato quando presenta il colore disposto a chiazze e venature (nel secolo XIX veniva eseguita anche la marmorizzazione su tagli dorati); è spruzzato quando uno o due colori si presentano a piccole o piccolissime macchie; è rustico quando non presenta alcuna decorazione.

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TELAIO

Struttura utilizzata per eseguire cuciture su supporti (nervi di pelle o di spago). È costituita da elementi in origine tutti di legno: una base rettangolare alle cui estremità sono inseriti due montanti verticali, su questi ultimi è appoggiata un'asta piatta alla quale sono agganciati i nervi ai quali saranno cuciti (con ago e filo) i singoli fascicoli costituenti il corpo del libro.

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TENONE

Elemento metallico emergente, generalmente in ottone, cilindrico o a forma di tronco di cono rovesciato su base parallelepipeda che serve per ancorare le bindelle ai piatti e a fermare, con un gancio o puntale, il fermaglio di chiusura del volume.

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TESTA

Parte superiore del libro.

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UNGHIATURA

Parte interna del piatto che deborda dal corpo del libro lungo i tre tagli. Può essere decorata.

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ZIGRINO

Pelle a concia organica che dal lato pelo (fiore) mostra una rugosità molto pronunciata; nella maggioranza dei casi era ottenuta da pelli di equini che dopo la concia venivano pressate con semi di senape.

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