Legature on line

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Il progetto e le sue finalità

Il progetto di catalogo on-line prevede la descrizione delle legature (integre o restaurate, ma che rechino ancora qualche traccia della legatura antica) dei manoscritti databili fino a tutto il secolo XVI e con qualche concessione al secolo XVII in casi di particolare pregio, per un totale di circa 320 pezzi. In questa prima fase è limitato solo agli esemplari contenuti nel volume Legature riccardiane. I, a cura di Rosanna Miriello, Firenze, Polistampa, 2008.

Attualmente sono presenti in linea le schede di 118 legature. Si prevede l’inserimento di successive tranches ciascuna di circa 100 pezzi e di estendere poi il progetto anche ai volumi a stampa.
Di ogni pezzo sono offerte le riproduzioni dei due piatti, del dorso, dei tagli e anche dei contropiatti, nel caso di legature con le assi scoperte. Le immagini sono visibili sia singolarmente, sia montando il volume in forma tridimensionale. Nel caso di legature decorate con ferri, si è preferito la visualizzazione in negativo dell’immagine in luogo dei tradizionali frottis, che non garantivano una corretta resa visiva.

La banca dati permette di organizzare la ricerca per secolo, per localizzazione, per tipologia, ecc…; sono forniti aiuti e guide per tutti i campi; è prevista la ricerca full-text per i campi relativi ad aspetti non inerenti strettamente alla legatura, ma importanti per il manoscritto come la materia scrittoria, copisti, possessori, ecc… Autori e titoli sono rintracciabili nella forma normalizzata più comune e nelle sue varianti.
Nel desiderio di rendere i dati accessibili anche ad un vasto pubblico, si offre la doppia visualizzazione “a scheda” e “descrittiva”, nonché un glossario e un elenco di links ad altre banche dati di analogo argomento.

Clicca sulle immagini per ingrandirle

Ricc. 696

Ricc. 617

Ricc. 290

Avvertenze

La data, sia esplicita che dedotta o presunta, la localizzazione e la tipologia si riferiscono alla sola legatura.
Sono in latino i nomi degli autori latini e greci, in italiano gli umanisti. I titoli delle opere sono lasciati nella lingua originaria, traslitterando in alfabeto latino gli altri alfabeti.
Nel campo note si forniscono informazioni relative alla decorazione di pennello e al nome del copista, di cui si trascrive l’eventuale sottoscrizione, e notizie riguardanti la storia del codice, come note di possesso, ex libris, stemmi e imprese araldiche, antiche segnature, ecc… Sono sempre riportate le segnature Lami.

Per la descrizione della decorazione è stata utilizzata la terminologia tecnica suggerita dall’Istituto di Patologia del Libro all’epoca del Censimento delle Legature Medievali.
Sono state utilizzate le schede di restauro dell’Archivio della Biblioteca che documentano le attività a partire dagli inizi del XX secolo.
La Bibliografia, essenziale, si basa prevalentemente sulle schede del Catalogo cartaceo della Biblioteca.

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