Dante Alighieri, Divina Commedia (Ricc. 1035)
Questa celebre Commedia di Dante è stata copiata dal Boccaccio medesimo e corredata da sette disegni a penna a illustrazione di alcuni passi dell'Inferno in cui ugualmente è stata riconosciuta la sua mano.
Tenendo conto di tutte le altre occasioni in cui sembra che si sia cimentato nella decorazione, il Boccaccio dà prova di essere arguto e piacevole nell'espressione figurativa come in quella letteraria, ben in linea con quell'ambiente di artisti che era solito frequentare e che ricorda in certe sue celebri novelle.
Appartenuto a Bartolomeo di Benedetto Fortini, figlio del cancelliere successo a Coluccio Salutati, il manoscritto testimonia l'attività del Boccaccio quale geniale editore di Dante.
Il facsimile virtuale
è stato realizzato con il contributo
dell'Ente Nazionale Giovanni Boccaccio.